Come lavare e trattare gli abiti da lavoro

Spesso gli abiti da lavoro vengono forniti dall’azienda ai lavoratori, con una cadenza annuale o stagionale. Una prassi molto comune e sicuramente uno standard per quanto riguarda le aziende manifatturiere.

Solitamente, per una questione di comodità a livello gestionale, il datore di lavoro tende a sostituire il capo quando i propri operatori ritengono che l’ abito fornito sia arrivato al termine del proprio ciclo di vita e che debba essere sostituito. Tutto sommato il ragionamento ha senso, se valutiamo questa tematica da un punto di vista superficiale; però la questione diventa complicata quando un’ azienda si trova ad avere consumi eccessivi dei capi, costanti lamentele dai lavoratori per il fatto che i capi non durino a lungo e che si rompano velocemente, per non parlare anche del tempo perso da parte della Direzione a gestire queste problematiche.

Quella che inizialmente poteva sembrare come la soluzione più efficiente, di comprare e sostituire i capi ogni qualvolta gli operatori li danneggiassero, alla fine rende la gestione aziendale più dispendiosa: in termini economici ma anche a livello di produttività persa e tempo sprecato.

IL LAVAGGIO INDUSTRIALE PER LA MANUTENZIONE DEGLI ABITI DA LAVORO

Come è previsto dal Decreto Legislativo 81/2008, in materia della sicurezza sul lavoro, in specifico guardando l’ articolo 77 nella sezione 4 A):

Il Datore di lavoro mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante”.

Il datore di lavoro è tenuto a mantenere I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), come gli abiti da lavoro tecnici e DPI, in buone condizioni. Per far si che l’ azienda riesca a mantenere in buono stato le uniformi che acquista, la soluzione migliore è l’ utilizzo del lavaggio industriale degli abiti da lavoro.

Gli abiti da lavoro, che siano certificati con normative specifiche o semplicemente un abbigliamento tecnico da usare in azienda, hanno sempre una scheda tecnica allegata dove viene specificata la modalità corretta di lavaggio; secondo le precise istruzioni del produttore. La metodologia del lavaggio industriale varia considerabilmente a seconda del capo in questione e nella maggior parte dei casi l’ utilizzatore finale non possiede la conoscenza necessaria per lavare i capi in una maniera adeguata.

Spesso abbiamo riscontrato situazioni dove il lavoratore, per riuscire a portare puliti i capi attraverso un lavaggio casalingo, alzava le temperatura del lavaggio e/o utilizzava detergenti non adatti. In queste situazioni l’ abito da lavoro viene A) danneggiato dai detersivi che non sono idonei e B) le alte temperature consumano la fibra del tessuto, aumentando la probabilità che si creino strappi/lacerazioni e buchi sul tessuto.

Pertanto il lavaggio industriale è il servizio ideale per garantire che gli abiti da lavoro durino più a lungo nel tempo e allo stesso modo tutelare l’ azienda; garantendo che gli abiti lavati con macchinari appositi mantengano le certificazioni dei capi valide.

IL LAVAGGIO INDUSTRIALE ADATTO PER OGNI TIPOLOGIA DI ABBIGLIAMENTO DA LAVORO

Tra le varie metodologie del lavaggio industriale, in questo articolo vi elenchiamo quelle principali:

·      Programma di lavaggio tessuti bianchi.

·      Programma di lavaggio tessuti con colori scuri.

·      Programma di lavaggio tessuti certificati con trattamenti antiacido-ignifugo-antipioggia.

Per quanto riguarda i capi tecnici, senza certificazioni, i primi due processi di lavaggio “tessuti bianchi” e “scuri” sono quelli più adatti. I dati più importanti da tenere in considerazione sono legati alla composizione del tessuto: Ad esempio un capo tecnico in 100% cotone necessiterà di temperature più basse per poterlo mantenere in buone condizioni; mentre un tessuto miscelato (cotone/poliestere) è più resistente alle temperature del’ acqua nella lavatrice. Infine i detergenti adatti sono importanti per garantire che i colori più scuri, oltre al bianco, siano mantenuti a lungo ed evitare che si sbiadiscano.

Quando parliamo di capi certificati, come quelli elencati nella lista soprastante, la temperatura dell’ acqua e i detergenti appositi sono sempre da considerare; detto ciò il processo più importante avviene dopo la pulizia e sanificazione di questi abiti da lavoro: Gli abiti certificati con la normativa dell’ antiacido, dell’ ignifugo e dell’ antipioggia necessitano di un ripristino periodico delle loro caratteristiche; questo è possibile tramite il “processo ad esaurimento”.

In poche parole il processo avviene dopo il primo lavaggio, quando il capo è inserito in un seconda lavatrice dove viene applicato il prodotto che è stato utilizzato durante la produzione del tessuto certificato; ricreando la patina protettiva che conferisce all’ abito da lavoro la caratteristica originale per il quale era stato certificato (Esempio: La proprietà Ignifuga, antiacido, antipioggia).

Il processo originale con il quale i produttori d’ abbigliamento riescono a conferire le proprietà in questione, si chiama “lavorazione foulard”.

Con ciò concludiamo questo articolo introduttivo e in quelli successivi andremo ad approfondire meglio sulle metodologie di lavaggio mancanti: Lavaggio dei capi ad alta visibilità e il lavaggio a secco.

SE DOVESSE AVERE DOMANDE IN MERITO AL SERVIZIO DI NOLEGGIO E LAVAGGIO INDUSTRIALE DEGLI ABITI DA LAVORO, POTRA’ CLICCARE IL BOTTONE SOTTOSTANTE PER AVERE MAGGIORI INFORMAZIONI